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venerdì 27 ottobre 2017

Conservatorio S.M. delle Grazie... Teniamo alta l'attenzione.

In seguito al vergognoso tentativo da parte di amministratori insensibili, in spregio alla volontà testamentaria della dama Sorrentina Berardina Donnorso e alla conservazione di un bene dei cittadini, di fittare a privati una parte del conservatorio S.Maria delle Grazie per essere trasformata in una struttura turistico-ricettiva, abbiamo interessato i nostri portavoce al Senato, Michela Montevecchi,"membro della  7ª Commissione permanente beni culturali " e Sergio Puglia, al fine di sollecitare la Sopraintendenza archeologica delle belle arti  di porre l’attenzione su questa inspiegabile e vergognosa decisione.  
Dopo la svendita del vallone dei mulini non siamo restati con le mani in mano e di certo non saremo spettatori passivi di tali  scempi.

Lotito Rosario.

Di seguito la lettera inviata alla Sopraintendenza archeologica delle belle arti dell’area metropolitana di Napoli.

Spett.le
SOPRINTENDENza ARCHEOLOGICA BELLE ARTI
AREA METROPOLITANA NAPOLI
Alla c.a. Dott.ssa  Adele CAMPANELLI
Piazza del Plebiscito (Palazzo Reale), 1
80132 Napoli

OGGETTO: lavori di ristrutturazione edilizia Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie - autorizzazione protoc. CL.34.19.04/34.38

Gli scriventi Senatori Michela Montevecchi e Sergio Puglia, formulano la presente per porre l’attenzione sulla inspiegabile decisione dell'Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie di concedere in locazione una porzione del Conservatorio, sottoposto alle disposizioni di cui al codice dei beni culturali, per l'esercizio dell'attività di affittacamere, casa vacanze, Bed and Breakfast, albergo diffuso, ostello, vendita e somministrazione di alimenti e bevande ivi comprese alcolici e superalcolici, dolciumi e gelati, vendita al dettaglio della gastronomia locale, di souvenir ed articoli da regalo, agenzie per servizi turistici, noleggio di auto, moto, scooter, biciclette, natanti e imbarcazioni.
Preme rilevare non solo che la porzione immobiliare, così come l'intero edificio, insiste nel centro storico della Città, ma anche che da oltre un cinquantennio attualmente il piano primo oggetto di locazione è destinato ad aule scolastiche ed il piano secondo, dal tempo del suo risanamento, è stato sempre destinato all'attività scolastica.
L'edificio inoltre insiste in "zona A - Insediamenti e nuclei premoderni - disciplinata dall'art. 15 del p.u.c.; quest’ultimo in tale zona prevede che gli interventi simo rivolti al risanamento conservativo complessivo dell'organizzazione urbana, alla tutela e conservazione dei beni culturali ed ambientali, al restauro dei beni di particolare valore storico, architettonico, tipologico ed etnoantropologico, nell'obiettivo di una valorizzazione dei beni e della conservazione dei valori culturali e tradizionali del territorio. Il citato art. 15 del puc consente destinazioni d'uso per attività turistico-ricettive solo se già esistenti e per i beni vincolati ai sensi del D.lgs. 42/2004 solo interventi di restauro, come definiti dall'art. 29 del medesimo d.lgs. e dall'art. 8 del RUES (ex plurimis la conservazione o l'integrazione delle caratteristiche fondamentali dell’impianto distributivo -organizzativo originario).
E’ evidente che un intervento della natura di quello in oggetto, non sia consentito nella zona ove insiste l'edificio di proprietà del "Conservatorio" (centro storico) perché contrario alla normativa edilizia, escluso in ragione sia delle opere che deve eseguire sia dell'attività che deve svolgere.
Con la presente quindi, si chiede una verifica dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni per l’attuazione dei necessari presupposti per la tutela storico-architettonica dell’immobile.
Confidando in un Suo impegno concreto,  porgiamo  nostri cordiali saluti



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